Eccovi qui!
Se state leggendo questa parte. allora vuol dire che ci siete dentro!
Pronti ad affrontare l’esperienza delle scuole superiori in Nuova Zelanda?
Per amor di chiarezza, ho cercato di includere dei paragoni con l’esperienza italiana, ma sono passati un po’ di anni da quando sedevo dietro i banchi e, forse, qualcosa nel frattempo è cambiato: perdonate, quindi, le inesattezze e godetevi la parte sulla scuola kiwi! Home Hogwarts Iniziamo con alcune informazioni di ordine generale:
- La scuola inizia i primi di Febbraio e finisce, per i Juniors, attorno al 10 di dicembre e, per i Seniors, a metà novembre. Qui potete trovare la lista delle festività e delle vacanze.
- La campanella suona alle 8.15 e alle 3 di pomeriggio (con piccole variazioni sul tema).
- Quando parliamo di Juniors, si intendono gli anni 9 e 10
- Gli anni dall’11 al 13 sono per i Seniors.
- La scuola è abbligatoria al Year 11.
Congratulazioni per aver finito l’anno 8! Ora raccogliete le vostre cose ché è arrivato il momento di cambiare scuola, cosa che per molti vuole anche dire cambiare luogo, edificio, compagni… È un vero e proprio rito di passaggio verso l’adolescenza, perché – a parte rare eccezioni solitamente riscontrabili in centri piccoli e rurali – le scuole superiori coprono solo gli anni dal 9 al 13 (per intenderci dai 12/13 ai 17/18 anni).
Cambiare scuola, quindi. Ma quale scegliere?
Normalmente una prima scrematura l’avete già fatta con la scelta delle intermediate e della primaria: ci sono, innanzitutto, quelle scuole – definite “prep school” – che, se frequentate, garantiscono l’accesso ad alcuni specifici istituti superiori, specialmente nel campo delle private; poi entrano in gioco altri fattori, come la zona in cui vivete e le tradizioni familiari.
Quello dello zoning è un criterio che permette l’iscrizione solamente alla scuola pubblica del “quartiere” o nella “zona” in cui si abita. Nelle grandi città, alcune zone si sovrappongono.
La “zona” è importante e influenza drammaticamente il prezzo delle case. È abbastanza normale leggere sul volantino delle agenzie immobiliari la lista delle scuole accessibili per una data abitazione in vendita.
Il criterio della tradizione famigliare ha, invece, più a che fare con le scuole private o integrate.
Le scuole private non hanno zone e sono accessibili da tutti, ovviamente pagando e solitamente non sono cheap. Spesso chi frequenta le scuole private (di solito sono di denominazione anglicana, battista o presbiteriana – in buona tradizione inglese), lo fa perché generazioni di antenati l’hanno frequentata.
Le scuole integrate sono invece quelle cattoliche, anche loro sono accessibili da chiunque e tradizionalmente frequentate da generazioni della stessa famiglia. Vi è un solo criterio per l’ammissione: un certo coinvolgimento con la fede cattolica che si sostanzia, di fatto, in una reference cioè in un certificato o una lettera da parte del proprio parroco.
Ci sono poi anche scuole che non rientrano in nessun gruppo, le cosiddette alternative education.
Questo tipo di scuole sono fantastiche per chi non ama l’uniforme ed è creativo, ma richiedono molta attenzione da parte dei genitori nel monitorare i progressi effettivi del pargolo/a. Vi consiglio, quindi, di informarvi bene riguardo agli esami, ai riconoscimenti e alle qualifiche che offrono: non si sa mai che, dopo 5 anni, i vostri figli si ritrovino senza crediti per l’Università.
Il decile
Se il vostro criterio è quello dello zooning, allora dovete familiarizzare con il concetto di decile. Il Decile è un numero complicato che viene calcolato valutando alcuni dati come: quante persone in media vivono in ciascuna casa, qual è lo stipendio medio degli abitanti della “zona”, le professionalità… Ne viene fuori un numero che spazia da 1 (valore basso) a 10 (valore alto). In generale più il valore è basso, più è povera la zona. Badate bene, quel numero non definisce la scuola, non ci dice quanto buono sia quell’istituto. Consiglio: andate a vedere la scuola prima di iscriverci i vostri figli. Vi farete un’idea del tipo di risorse, degli insegnanti, dei compagni di scuola…
Perché una scuola è meglio dell’altra?
Tutti vogliamo dare ai nostri pargoletti le migliori possibilità nella vita e scegliere la scuola giusta aiuta. Su questo sito potete trovare moltissime informazioni utili, scuola per scuola. Normalmente le valutazioni vengono aggiornate ogni 2 o 3 anni: gli ufficiali del Ministero controllano tutti i documenti, osservano insegnanti, li intervistano e parlano con gli alunni. Alla fine della loro visita (che, per intensità emotiva, ricorda molto una visita della finanza in Italia) viene prodotto un report pubblico che potete ovviamente trovare sul sito di cui prima.
Se tutto è a posto, ci si rivede tra tre anni; se ci sono problemi strutturali (che so, mancano i piloni che sostengono la palestra), viene fatto un piano di azione e le visite sono più frequenti. La qualità dell’insegnamento è simile, o dovrebbe essere simile, in tutte le scuole. La differenza principale sta nella qualità e nella quantità di risorse disponibili. In una scuola privata le classi sono più piccole, ci sono più laboratori, c’è una varietà di materie disponibili più alta, etc (ma spesso c’è l’aspettativa che tutti gli alunni debbano comprare dei laptop ad esempio), mentre nelle altre scuole ci sono meno soldi e quindi a volte meno scelta e meno tempo per seguire tutti.
I costi
Bella domanda.
La scuola pubblica è gratis. Ma bisogna fare delle donazioni che possono variare da un centinaio di dollari al migliaio. Basta chiedere al momento dell’iscrizione. Le scuole integrate sono più costose e la donazione non è proprio volontaria e si aggira intorno ai 1200-1500. Per le scuole private parliamo di 20000-25000 per anno. ( senza contare la possibilità del boarding). Ovviamente tutte queste tariffe sono per residents o se i ragazzi sono titolari di uno student visa dipendente dal work visa dei genitori.
Liceo o istituto tecnico?
Almeno in Nuova Zelanda non c’è pressione per questa scelta. Esiste una scuola per tutti. Le scelte avvengono una volta raggiunta la terza o Year 11.
E se viene bocciato?
Nessun problema, nel senso che il problema non esiste. La bocciatura o la paura della bocciatura è qualcosa che i nostri/vostri figli italiani non dovranno mai provare. Tutti procedono all’anno successivo! Nel malaugurato caso che il vostro offspring non raggiunga crediti sufficienti (stiamo parlando dall’anno 11 in poi), continuerà comunque i corsi insieme ai suoi compagni di classe ma la quella lacunosa materia avrà due opzioni: seguire la classe dell’anno precedente o essere messo in una classe di altri studenti con simili difficoltà dove l’insegnante passerà la prima parte dell’anno a far recuperare i crediti persi e la seconda a far acquisire quelli dell’anno in corso.
Ma come funzionano i crediti? A cosa servono?
Partiamo dalla seconda domanda: a che servono? Servono a trovare lavoro e accedere ad altri istituti di istruzione (università, politecnici, corsi para-universitari). Sempre più spesso viene richiesto un minimo di crediti in un certo livello (di solito è un minimum of Level 2 NCEA required o simile).
Come funzionano è semplicissimo. Dalla terza alla quinta, ogni alunno deve acquisire almeno 80 crediti ogni anno in un livello diverso; in più deve ottenere numeracy and literacy credits.
Per ottenere (o passare a pieni voti) il Livello 1, uno studente del Year 11 deve cioè avere alla fine dell’anno 80 credits a livello 1 (o superiore) e aver superato literacy e numeracy.
Per ottenere (o passare a pieni voti) il Livello 2, Year 12, lo studente deve avere alla fine dell’anno 80 credits di cui 60 a livello 2 e 20 possono essere del livello 1 o anche 3 (e possono essere usati crediti dell’anno precedente) e aver superato numeracy e literacy credits al livello 1
Per ottenere (o passare a pieni voti) il Livello 3, Year 13, il nostro deve avere alla fine dell’anno un minimo di 80 crediti di cui 60 a livello 3 e gli altri livello 2 o 3 e, ovviamente, aver superato literacy e numeracy al livello 1.
I crediti sono di due tipi: interanals e externals.
Quelli internals derivano da verifiche svolte durante l’anno. Vengono fatte in classe e viene datoassegnato un voto che può essere Not Achieved (insufficiente per cui niente crediti), Achieved, Merit o Excellence. Il voto non cambia il numero dei crediti ottenuti ma serve per il Subject Endorsment.
I crediti external sono i più temuti perché consistono negli esami finali (di solito sostenuti da metà novembre ai primi di dicembre). Generalmente, per molti gli external exams sono solo una formalità perché hanno già ottenuto abbastanza crediti durante l’anno, ma servono comunque per il suibject endorsment citato prima. Per preparare gli studenti agli esami finali, tra agosto e settembre si svolgono i mock exams che “non valgono” come crediti, ma incidono nel subject endorsement alla fine dell’anno.
Literacy e numeracy credits viaggiano indipendenti rispetto alle materie classiche a cui sono legati (Literacy –English e Numeracy- Maths). Praticamente sono dei crediti (10 crediti ciascuna) che assicurano la capacità di leggere e scrivere e fare di conto. Non è necessario frequentare Inglese per ottenere literacy, si può ottenere tramite materie come storia, geografia, statistica, religione, mentre numeracy può derivare tramite scienze, chimica o materie simili.
Subject endorsment (Merit o Excellence): per ottenere questo riconoscimento, non bisogna essere dei secchioni, ma un po’ di impegno certamente aiuta! È necessario acquisire un determinato numero di crediti a un certo livello, tipo 14 crediti (tra internals ed externals) in una determinata materia.
Un documento molto importante che vi aiuterà a capire come funziona il sistema è il curriculum handbook. A settembre ogni scuola pubblica il proprio (in caso di trasferiate a metà anno chiedetelo subito!) con una sezione interamente dedicata ai crediti, ai voti e alle verifiche.
Le materie e il curriculum
Le scuole funzionano in modo semplicissimo: studi quello che vuoi. Una volta passato l’anno 10 nessuna materia è obbligatoria. Se però si progetta l’iscrizione all’Università, sarebbe bene continuare a studiare le materie di base (Inglese e Matematica), aggiungendo poi quelle che servono per entrare nella facoltà prescelta. Generalmente le scuole stabiliscono che Inglese e Matematica sono obbligatorie con l’aggiunta di Scienze, Educazione Fisica, Religione (in scuole cattoliche o con denominazioni particolari) e Maori (solo per un anno, massimo due). Il resto viene lasciato all’interesse e all’inclinazione personale.
Il curriculum… beh, varia da scuola a scuola. Esistono dei livelli ufficiali che devono essere raggiunti alla fine di ogni anno, ma spesso sono traguardi generali non specifici.
Prendiamo l’esempio del Film Study, anno 11 ( terza superiore): l’obiettivo è preparare gli studenti all’esame finale dove dovranno analizzare un film a loro scelta.Ad ogni singola scuola viene garantita l’assoluta discrezionalità sul materiale e sulle modalità di insegnamento da utilizzare, per cui, ad esempio la scuola A di Rotorua studierà durante l’anno il film neozelandese “Boy”, perché ripropone tematiche vicine culturalmente ai propri studenti; mentre la scuola B. che è una scuola privata nell’isola del Sud, sceglierà American Beauty. L’importante è che alla fine l’obbiettivo generale venga raggiunto da entrambe le scuole, indipendentemente dal materiale usato.
Questo significa anche, a parte le materie scientifiche, dove i programmi sono definiti in maniera uguale per tutti, nell’insegnamento vi è molta discrezionalità e libertà nell’insegnamento. Prendete ad esempio la Storia, questa viene insegnata per topics e non cronologicamente: non stupitevi, quindi, se nello stesso semestre il vostro pargolo si troverà a studiare sia l’impero romano che quello ottomano.
L’unico consiglio che mi sento di dare è “scegliete con cura e non abbiate paura di fare tante tante domande! È l’unico modo per ottenere il meglio!”.