Dunedin

Otago Uno dei più antichi insediamenti Europei in Nuova Zelanda, ma anche terra di una delle più importanti tribù maori insediatesi nell’isola del sud, i Ngai Tahu, Dunedin è una città dai molti nomi a seconda delle diverse culture che hanno contribuito alla sua storia.
Ōtepoti in Maori, Dùn Èideann in Gaelico Scozzese, Dunners per gli Scarfies (google it), (Dun)edinbourgh, L’Edimburgo del Sud, per i nostalgici, Dunedin è una città con un’anima e una personalità forti, forse anche un po’ ruvide.ImmagineDunedin ha visto prosperità e crisi, che corrispondono agli anni del Gold Rush di fine Ottocento e la crisi industriale della fine degli anni ’90. Ruolo centrale nelle sorti di Dunedin ha avuto l’Università dell’Otago (fondata nel 1861), l’università più a sud del mondo e prima nata tra le quelle neozelandesi, con i suoi milioni di dollari di profitto, investimenti immobiliari (Colleges e student flats) e squadre di rugby (Highlanders). Quando l’industria ha iniziato il suo declino dato dal cosiddetto North Drift, lo spostarsi a nord, delle imprese e delle persone, la città si è reinventata come heritage city, fashion town, città degli artisti e, soprattutto, campus universitario.
Dunedin è una città enorme per estensione, si dice che sia la quarta al mondo dopo Città del Messico, ma con soli 130mila abitanti, meno di 40 persone per km quadrato. Di fatto dopo essere entrati entro i confini cittadini di Dunedin per una trentina di km non si vede neanche una casa, poi scollinando ci si trova di fronte ad un’estensione di casette monofamiliari con giardino che arrivano fino al mare dell’Otago Harbour e oltre fino all’Oceano Pacifico.
Dunedin ha bellissime testimonianze architettoniche dei suoi anni d’oro: gli edifici neo-rinascimentali come la Dunedin Railway Station, l’edificio più fotografato della Nuova Zelanda, e la Clock Tower del campus universitario (a destra).


ImmaginePoi ci sono le chiese e i teatri (ex chiese riadattate secondo la migliore tradizione post Enrico VIII): la cattedrale di Saint Paul, la First Church, il Regents Theatre (che è un gioiellino… soprattutto i bagni) e il Fortune Theatre.
Caratteristiche di Dunedin sono anche le vie commerciali in stile far west, con i frontoni colorati e il patio per coprire il marciapiede di fronte ai locali. Tutti preferiscono passeggiare per le vie del centro, ovviamente tutti i negozi ‘griffati’ e gli atéliers dei designers si trovano là, ma anche Dunedin South non è male per gli acquisti second-hand di abiti, dischi e mobili.
Poi ci sono gli edifici art déco, molte sono abitazioni ma altri ora sono stati riadattati a musei, ad esempio il Toitu Settlers Museum che si trova nella stazione degli autobus costruita negli anni ’20.
Ci sono anche edifici moderni in vetro e acciaio che ospitano musei e dipartimenti universitari e poi sono diffuse le schifezze anni ’70, che sono universalmente schifezze, in tutto il mondo. Tipo l’ospedale, che è una catastrofe per gli occhi e l’arts building dell’università che su google immagini compare in tutt’altre forme probabilmente per vergogna.
Qui a Dunedin c’è anche l’unico castello della Nuova Zelanda, il Larnach Castle, con i suoi giardini e le sue leggende (per turisti, come è per turisti il prezzo del biglietto).
Non potrebbe mancare il britannicissimo giardino botanico con l’aviary pieno di pappagalli e uccelli colorati, il giardino dei rododendri, il giardino delle erbe, la serra tropicale e la sezione delle piante carnivore.
Qui si trova anche la strada più pendente del mondo, Baldwin Street, in cui i turisti passeggiano ad ogni ora del giorno e della notte, gli studenti si lanciano sui carrelli della spesa e gli scemi tentano di guidare coi camper (e poi si ribaltano).


Immagine ImmagineSu Baldwin Street si tiene anche la Jaffa Race, in cui si lanciano parecchie migliaia di caramelle numerate (ripiene di cioccolato all’arancia) giù per la strada: la prima ad arrivare corrisponde ad un premio per chi ha comprato il biglietto col numero corrispondente. Il tutto condito da colpi di caramella in faccia ad una velocità media di 70km all’ora e turisti che piangono perchè nel tentativo di filmare la discesa con Ipad, un Jaffa particolarmente stronzo gli ha forato da parte a parte lo schermo.
Detto per inciso qui a Dunedin Jaffa non è solo la caramellina… è anche l’acronimo di Just Another Faggot Fucking Aucklander (tanto per buttarsi sull’omofobico, per fortuna ultimamente hanno tolto la F di Faggot), cosa che la dice lunga sul rapporto idilliaco tra Auckland e gli Aucklanders e il resto del paese. Altri interessanti eventi: Dunedin Fringe Festival, Toga Party, Hyde Street Party, Zombie


ImmagineRun, Young Writers’ Festival, Matariki Festival, Midwinter Carnival… trovate tutto sul sito Dunedinnz.com.
Ma Dunedin è soprattutto famosa per la sua fauna… non capita tutti i giorni di fare una passeggiata sulla spiaggia cittadina ed inciampare sui pinguini o venir rincorsi da permalosissimi leoni marini che vogliono accoppiarsi con la vostra giacca nera che incautamente avete lasciato su un angolino di spiaggia per andare a bagnarvi i piedi. Non solo, se magari in una giornata particolarmente calda decidete di fare un bagno in piscina potreste trovarvi il leone marino come compagno di idromassaggio. (Foto scattata da Balazs Kiglics).


ImmagineE lo stesso vale per gli squali, le orche, le balene e i delfini…gli squali ci sono ma non si registrano attacchi da molti anni, proprio perchè i leoni marini sono molto più grassi e saporiti dei surfisti…tutti muscoli e capelli al vento.

Dunedin sta diventando famosa anche per i bellissimi murales, d’altronde ci sono stati anni bui (e non è detto che siano finiti), per cui molti edifici industriali o vecchi magazzini e hotel ora inutilizzati stanno lentamente rinascendo grazie alla caccia al murales. I turisti vagano per i vicoli meno frequentati alla ricerca delle opere d’arte e gli imprenditori sono incoraggiati ad aprire locali, restaurare facciate e iniziare attività grazie al notevole aumento di passaggio. Una cosa molto buona per la città.
Visitate il sito dello Street Art Trail!

Insomma la città sta riscoprendo lentamente la sua identità post-industriale, teste di rapa e ignoranti permettendo, come in ogni parte del mondo… mica tutti sono d’accordo ad avere un murales sulla parete del proprio palazzo, ma per ora sono stati messi a tacere dalla maggioranza dei cittadini.

Per tutto quello che vi ho raccontato finora il vostro punto di riferimento deve essere il sito del Dunedin City Council se siete cittadini oppure l’info point turistico se siete in viaggio di piacere.. Con questi strumenti è facile organizzare un tour della città e dei dintorni e vi assicuro che ne vale la pena. Occorre la macchina però, mi raccomando, non un 4 ruote come molti turisti asiatici credono, anche una piccola utilitaria va bene, ma l’importante è che abbiate modo di spostarvi autonomamente. In estate guidate con cautela, ci sono molti turisti inesperti alla guida e d’inverno il famigerato black ice vi potrebbe catapultare nell’acqua della baia alla prima curva.

Da parte mia vi consiglierei di vedere il centro dalla città, magari qualche murales, visitare la mitica Speights (lo stabilimento della birra più famosa della NZ) e poi fare un salto nei dintorni (Moeraki, Doctor’s Point, Tunnel Beach, Sandfly Beach, Lovers’ Leap, Victory Beach, Allan’s Beach, Saint Clair o Saint Kilda Beach). Fate un salto al pub di  Portobello, o all’Esplanade di Saint Clair a mangiare un’ottima pizza italiana come si deve e poi andate alla Speights a bervi un birrone accompagnato da wedges con panna acida e salsa thai.

Qui sotto una foto da Portobello verso Mount Cargill dalla Stupa tibetana (unico tempio consacrato dal Dalai Lama in Nuova Zelanda e forse anche nell’intero emisfero sud).


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Chi invece ha intenzione di trasferirsi quaggiù è utile che conosca alcune informazioni più centrate sulla famiglia. Partendo dalle scuole, passndo per il mercato immobiliare, i luoghi di vacanza, la gestione della famiglia.
Le scuole di Dunedin sono in generale molto buone, hanno tra le migliori performances del paese in quanto a matematica e lingua. Gli insegnanti sono in media abbastanza preparati, abbastanza… ogni tanto fanno errori anche loro, ma vi assicuro che rispetto alla media sono ottimi insegnanti. Le scuole sono ben fornite di materiali, risorse informatiche e spazi esterni dove praticare sport o semplicemente stare all’aperto. I bambini sono solitamente molto contenti di andare a scuola e ogni tipo di difficoltà linguistica viene risolta in meno di 3 mesi, in qualche caso si parla di poche settimane.
Qui il link con l’elenco delle scuole e il loro decile (per disambiguare decile fare riferimento alla sezione sul sito).

Le case. Tasto dolente. Non per i prezzi, anzi… le case qui sono più che affordable (come si dice qua). Il prezzo medio si aggira attorno ai 300mila dollari, niente a che vedere con i 750mila di Auckland e i 500mila di Christchurch. Il problema è trovare una casa abitabile, riscaldabile, sana. Le case di Dunedin sono tristemente famose per essere gelide, umide e anche un po’ ammuffite, quelle però si trovano sul mercato per 175mila dollari. Spesso 100mila dollari per ristrutturarle bastano a renderle abitazioni decenti. I doppi vetri (questi sconosciuti) non si trovano nelle case costruite prima del 2001 e sono rarissimi i casi in cui qualcuno si sia preso la briga di sostituire le vecchie finestre di case storiche con finestre che si chiudono per davvero e isolano gli ambienti. Moquette ovunque e carta da parati che nasconde la muffa data dal freddo e da ambienti poco riscaldati e umidi sono la norma. Non vi racconto questo per tenervi lontano, ma per rendervi cazzuti e meno impazienti quando si cerca casa quaggiù. Ci sono anche case favolose: normalmente in centro si vendono attorno ai 600mila dollari (le più care, con 5 camere, 3 bagni, garage doppi e giardino di buone dimensioni), nei villaggi più lontani anche a 400mila con terreno, spa esterna, orto e tutto lo spazio interno che si desidera per una famiglia numerosa. Non pensate di comprare dall’Italia, non pensate di comprare subito. Aspettate di capire la città, di conoscere le zone e di familiarizzare con la nuova vita. Ci vogliono un paio di anni, poi via…meglio comprare già costruito: il council sta rendendo le pratiche per costruire nuovo parecchio costose e un po’ complicate, preferiscono che si restauri ciò che esiste già…e ci sono case molto carine, ve lo assicuro. Inoltre connettere il proprio terreno con la fogna, l’elettricità e il resto è molto costoso. Parliamo di alcune decine di migliaia di dollari. Sempre che sia possibile farlo.

Il costo della vita: qui le tasse sulla casa sono tra le più basse, si può facilmente avere un’idea sul sito del Council tra i rateable values: digitate un’indirizzo a caso e vi apparirà per magia la cifra da pagare, il valore della casa e il nome del proprietario. In barba alla privacy e alla paranoia. Potete anche chiedere che il vostro nome non compaia.
Quaggiù i prodotti sono in media più cari del resto della Nuova Zelanda, soprattutto gli alimentari, nonostante molta frutta e verdura arrivino proprio dal Central Otago, i prezzi non vanno mai abbastanza giù da dire ‘che bello, compro i nostri prodotti locali invece di quelli americani o europei’. Probabilmente sono cretini, di sicuro vogliono i vostri soldi. Vendono a pochi per tantissimo e guadagnano forse lo stesso rispetto al vendere per meno a più gente. Contenti loro, tristissimi noi. In compenso qui abbiamo quasi tutti l’orto e la serra. Coloratevi il pollice di verde se non volete mangiare cavolo e verza per tutto l’anno.
I supermercati sono generalmente 4: il 4Squares per clientela di quartiere, il Pack & Save per i poracci, ma anche no, il Coutdown per la classe media e il New World per i fighetti o per cose che altrove non ci sono (tipo la gelatina di moscato da mangiare col formaggio di pecora del Southland o lo sciroppo di menta per il gelato fatto in casa…o la granatina per la Tequila Sunrise del venerdì sera). Vi consiglierei di bazzicare in ognuno… a volte la spesa va divisa e noterete decine di dollari di differenza nel risultato. Ah e Veggie Boys è ottimo per la frutta e verdura locale, meno cara del supermercato. Hanno anche le castagne in autunno! Stanno arrivando ora altri prodotti, tipo insaccati, vino, formaggi non solo nei supermercati, ma anche in piccoli negozietti monotematici di amanti del genere. Famosissimo il salsicciaro tedesco della North East Valley, il caseificio di Evensdale e il vinaiolo del vecchio quartiere industriale. Un consiglio sentito da parte mia potrebbe essere questo: se intendete trasferirvi al profondo Sud e ci sono cose a cui non potete rinunciare, ad esempio la salsiccia buona (di sola carne e non carne, farina -e merda-), il gelato che non vi fa diventare istantaneamente diabetici (qui vi cade la lingua dalla spropositata quantità di zucchero), le mozzarelle (che qui costano 10,50 l’una), i croissant (che ci sono solo al sabato mattina per 15 secondi netti…poi finiti ci vediamo la settimana prossima), imparate a farvi le cose da voi. O mettetevi nelle condizioni di poter ricreare i vostri piatti preferiti, chessò portatevi la macchina per stirare la pasta, compratevi la macchina per fare le salsicce, la Gaggia per fare il gelato, fate un corso di caseificazione, panificazione prima di partire. Insomma vi deve piacere qui per rimanerci, vi deve piacere faticare un po’ e dovete soprattutto essere in grado di godervi il momento per non sentirvi frustrati. Perché capita: forse il clima più freddo, forse la gente più riservata, forse l’essere lontani da casa, a volte è dura e un croissant caldo fatto con le vostre manine vi tira su la più buia delle giornate.

La vita sociale di Dunedin: è intensa per gli studenti e assente per il resto delle persone. Nel senso che tutto quello che non ruota attorno all’università dipende dalla vostra capacità, energia, intenzione di frequentare gente ed uscire. Purtroppo molti si lamentano del fatto che oltre ad una certa ora qui non ci sia granché da fare. Quindi fondamentale occorre crearsi una compagnia di amici, magari tramite i vostri figli, altri genitori, colleghi e quant’altro. Non aspettatevi che il kiwi del profondo Sud venga a cercarvi e vi inviti a pranzo a casa sua. Non ce la può fare.

Come trovare lavoro: come per il resto del paese bisogna fare riferimento a www.trademe.co.nz o altri siti di ricerca lavoro che potete facilmente trovare su google. La città dal punto di vista dell’impiego è sorretta dall’Università: cercare sotto vacancies e dall’ospedale, se si trova o all’università o in ospedale le pratiche per l’immigrazione filano veloci e senza intoppi essendo datori di lavoro accreditati presso l’immigration. Mi raccomando, non fatevi accecare dalla voglia di arrivare qui, purtroppo conoscono i loro polli e tendono ad offrire contratti con salari più bassi rispetto alla media perché pensano che li accettiate senza riserve. Provate a negoziare o a vedere che offerte hanno ricevuto altri professionisti con la stessa vostra esperienza. Un altro consiglio: non saltate nessuno step, non pensate di arrivare qui e trovare lavoro in 2 settimane. Non vendete casa e/o non vi licenziate perché qualcuno di qua vi dice che siete bravi e belli e fate proprio al caso loro. La possibilità che si concretizzi qualcosa esiste, Ma loro hanno la tendenza a sorridere e dire tante belle parole incoraggianti per poi sparire nel nulla. Al sud è dura. Preferiscono assumere gente familiare, anche se incompetente, piuttosto che un estraneo che arriva dall’altra parte del mondo. Uomo avvisato…
Se venite qui per un breve periodo, magari per passare l’Ielts e intanto farvi un’idea del posto, conoscere gente, stabilire contatti allora vi consiglio di iscrivervi alla English Advantage: gli insegnanti sono gli esaminatori dell’Ielts e vi insegneranno come fare per passarlo al primo colpo. Ho avuto tanti ottimi feedback su quella scuola. I prezzi sono anche molto onesti.
Se venite per fare un semestre all’università sarebbe una buona idea fare le attività proposte dall’OUSA la nostra associazione degli studenti. Organizzano corsi di sport, cucina, maori, danza, musica e tante gite in bici, canoa, cavallo.
L’università dovrebbe anche aiutarvi a trovare un alloggio, ma ripeto: diffidare dalle offerte a distanza perchè finite in una topaia a respirare muffa. Di solito però gli University Flats sono ben tenuti e ordinati. Se volete la tranquillità state lontani da Castle Street, Dundas Street, Hyde Street e altre piccole viuzze limitrofe al campus. Se vi piacciono i party e il casino allora ‘welcome to paradise‘, comprate il biglietto per l’Hyde Street Toga Party… e cercate di sopravvivere. Proudly powered by Weebly