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La prima cosa da fare quando si viene in Nuova Zelanda per lavorare è farsi dare un IRD Number. IRD sta per Inland Revenue Department, che sarebbe poi il corrispettivo kiwi dell’Agenzia delle entrate.
Avere l’IRD Number non è obbligatorio, però ti conviene.
Nel senso che, se hai un work permit per la Nuova Zelanda, puoi anche lavorare senza quel numerello lì, però ti tassano come se fossi Rockefeller, applicandoti l’aliquota massima prevista in Kiwilandia che è il 45% (no notification cases). Per cui, giusto giusto per non lasciare immotivatamente al governo neozelandese quasi metà del tuo stipendio, diciamo che se intendi lavorare allora chiedilo, questo benedetto IRD Number!
E il fatto che abbia scritto “se intendi lavorare” non è un caso, perché puoi presentare domanda anche senza avere già un lavoro o anche la sola offerta.
Il sito dell’Inland Revenue ci dice che You need an IRD number if you:

  • earn income from any source, including a job, benefit or pension
  • open a bank account or join KiwiSaver
  • apply for a student loan or child support
  • start a company or go into business
  • file tax returns
  • apply for Working for Families Tax Credits (your partner and children need IRD numbers too).

Come fare? Dopo in periodo di transizione in cui le cose si erano complicate un attimo, ora la procedura è molto semplice. Home… Kiwiland
Altri argomenti in
Come fare per…in Kiwilandia:

La richiesta si fa on line! Finalmente! 
Vai su MyIR – Registration e poi Apply for Individual IRD Number e segui la procedura.
​Quello di cui hai bisogno dipende dal tipo di visto che hai.

If you hold a resident visaYou can apply for yourself and/or on behalf of another person. You’ll need your passport details and Immigration New Zealand Application Number (from your visa letter).
If you hold a student or work visa

If you hold a student visa or a work visa, you’ll need:

Afer you finish…
Once you submit your registration we’ll review it. If approved, we’ll send you your IRD number within:

  • 2 days by email or text/SMS
  • 12 working days by mail.​

Nei vecchi moduli, quelli introdotti ad ottobre 2015, l’unica vera difficoltà cera quella relativa al “Do you qualify for a temporary tax exemption on foreign income?“. Non so se si debba ancora rispondere a questa domanda. Nel caso, lascio le indicazioni del “vecchio” post. Se non ve lo richiede, ignorate questa parte e fatemelo sapere, per cortesia!

Quella parte la compili solo se continuerai a ricevere uno stipendio dall’Italia. Tipo, hai ancora degli arretrati che ti devono essere pagati o se lavori “a distanza”. Si può godere della “temporary tax exemption on foreign income” per 4 anni se:

  • se puoi qualificarti come tax resident in New Zealand;
  • e se negli ultimi 10 anni non sei stato già un tax resident in NZ.

Ma comunque, per le tasse e le doppie imposizioni fiscali, leggiti la pagina dedicata al Labirinto Italia, dove parliamo anche della Convenzione stipulata tra la nostra Madrepatria e la bella Kiwilandia, perché in virtù di quella convenzione, abbiamo delle agevolazioni.
Sì, ma ora tu vuoi sapere che è un tax resident! Ok, sei considerato un tax resident se sei in Nuova Zelanda per più di 183 giorni in un periodo complessivo di 12 mesi. Non è necessario che i 183 giorni siano consecutivi, That’s all.

Se cerchi una banca e ti sconfinfera l’idea di avere un conto corrente con una totalmente neozelandese, puoi chiedere alla KiwiBank. Ti basta mostrare il passaporto – o un qualunque altro documento di riconoscimento dotato di foto e firma – accompagnato da un qualcosa che accerti il tuo indirizzo in Nuova Zelanda. Non so, un contratto di affitto, una bolletta a te intestata, una lettera da parte del tuo GP, il contratto di lavoro. Insomma, anche qui hai ampio margine di manovra.
Se poi la Kiwibank non ti piace, scegli pure la banca che più ti aggrada: non prendo certo la percentuale sui nuovi clienti! L’unica cosa mi mi preme di farti notare è: sta’ attento al Resident Withholding Tax (RWT). Cioè, stai attento solo nel caso in cui il conto corrente generi interessi perché se non specifichi altrimenti, il sistema ti assegnerà automaticamente l’aliquota più alta e non quella relativa al tuo vero income.
Bada bene, con alcune banche – e la Kiwibank è una di queste – puoi aprire un conto anche mentre sei ancora in Italia.

Quando inizierai a lavorare, il tuo datore di lavoro ti chiederà di compilare la Tax code declaration. L’indicazione del codice di tassazione servirà a calcolare in modo esatto la deduzione da applicare al tuo stipendio. Nella pagina dedicata al Tax Code puoi leggere tutti i dettagli, ma – in soldoni – se fai un solo lavoro allora il tuo codice è “M”, ma se hai un secondo impiego, allora per quello devi indicare un altro codice, che varia a seconda dell’income. L’indicazione di un codice diverso per i secondi/terzi lavori aiuterà l’Inland Revenue a considerare complessivamente la tua situazione fiscale ed applicare la aliquota adeguata.
Per avere un’idea degli scaglioni di reddito e delle aliquote di tassazione che si pagano, visitate la pagina relativa sul sito dell’Inland Revenue.
Diciamo che fino ai 14mila dollaroni l’aliquota è del 10,5%, fino ai 48mila si applica il 17,5%, fino ai 70mila la tassazione è del 30% e infine il 33% se guadagni di più.
Esclusa la ACC earners’levy.
Che cosa sarebbe mai?
L’Accident Compensation Corporation è l’ente governativo responsabile per i risarcimenti degli “incidenti”. Al finanziamento di questo fondo contribuiscono tutti i lavoratori – sia dipendenti che autonomi – in maniera proporzionale al proprio reddito.
&nbsp ImmagineVeniamo ora al rimborso delle tasse.
Molti Working Holiday che giungono in Kiwilandia dall’Australia si aspettano di riottenere indietro tutte le imposte sul reddito pagate. Altri giovani emigrati con work visa di breve durata (sotto i 2 anni) si domandano perché devono pagare le tasse se non hanno diritto, ad esempio, di godere del servizio sanitario pubblico.
Facciamo un po’ di chiarezza, via.
Le tasse le paghi perché vivi in Nuova Zelanda e usufruisci di una serie di servizi di cui quello sanitario è solo una piccola parte: vai in giro su strade – per lo più – asfaltate o, comunque, manutentate (neologismo!), le città sono illuminate, le tue scorie personali defluiscono in appositi sistemi fognari, la polizia controlla che tutto sia in ordine e via discorrendo.
Anche i Working Holiday, fintanto che soggiornano su questa bella terra, contribuiscono a finanziare quei servizi.
Il tax refund, quindi, lo chiedi solo se alla fine dell’anno fiscale (che in Nuova Zelanda coincide con il 31 marzo) hai pagato più tasse di quelle previste per il reddito che hai effettivamente percepito nel corso dell’anno. Ad esempio quando? Mah, se hai lavorato solo alcuni mesi per cui, sebbene il total income teoricamente fosse tot, tu hai effettivamente guadagnato di meno; oppure hai cambiato lavoro. Sono tutte situazioni in cui può essere accaduto che la tassazione alla fonte sia stata superiore al dovuto e quindi, alla fine dell’anno fiscale, fatti i relativi calcoli, domandi che ti restituiscano il maltolto.


Le pensioni in Nuova Zelanda.
Uh, questo è davvero un argomento spinoso.
In Kiwilandia c’è la Superannuation, una sorta di assegno sociale a cui tutti i cittadini neozelandesi hanno diritto una volta compiuti i 65 anni.
Udio, tutti… Specifichiamo.
Ne hai diritto se sei cittadino neozelandese o un permanent resident E se hai vissuto in Kiwilandia per almeno 10 anni da quando ne hai compiuti venti, 5 dei quali dopo i cinquanta. Si lo so, sembra un test di intelligenza, ma se mettete insieme tutti i dati, vi viene fuori ne può godere.
Dico che la Superannuation pare più simile ad un assegno sociale che ad una pensione di anzianità o di vecchiaia innanzitutto perché tra i requisiti non è rientra l’aver svolto una attività lavorativa e, poi, perché l’ammontare è piuttosto misero. Quello dipende da una serie di fattori che vanno dalla tua condizione affettiva (single, sposato…), se il/la tuo/a partner ha diritto alla Superannuation, se percepisci una pensione dall’estero. Comunque sia, la somma ruota attorno ai NZ$375 netti alla settimana per un single che vive da solo. Una miseria!
Nel 2007, è stato introdotto il Kiwisaver, una forma di pensione integrativa privata e del tutto volontaria, per cui – se aderisci – il tuo datore di lavoro trattiene direttamente dal tuo stipendio una percentuale a tua discrezione per depositarla in un fondo che produce interessi. Ovviamente il fondo lo decidi tu. Parimenti, lo stesso datore di lavoro dovrà contribuire al tuo kiwisaver. Lo Stato, invece, incentiva la scelta accordando un contributo annuale pari a 50 centesimi per ogni dollaro accantonato dal lavoratore. Da aprile 2015 niente più kick-start di 1000 dollaroni a chi aderisce al fondo.
Il Kiwisaver è un fondo bloccato per almeno 5 anni, ma sono previste delle eccezioni nel caso un cui tu intenda comprare la tua prima casa, sia in gravi difficoltà economiche, versi in precarie condizioni di salute o ti trasferisca overseas.

Il tema delle pensioni è davvero un argomento delicato per noi italiani.
Perché, non esistendo al momento alcuna convenzione tra Italia e Nuova Zelanda in materia di sicurezza sociale, chi ha lavorato in Italia per meno di 20 anni (che poi sono gli anni di anzianità contributiva utili per poter aver diritto alla “pensione di vecchiaia”, molti di più ne servono per la “pensione di anzianità”) concludendo la propria carriera in Nuova Zelanda, di fatto perde gli anni di contributi versati in Italia. La mancanza di una convenzione impedisce infatti il “cumulo” tra il periodo lavorativo italiano e quello neozelandese (la cosiddetta la totalizzazione dei periodi di assicurazione e contribuzione).
E cosa succede, quindi? Che magari in Italia non hai maturato le condizioni necessarie per percepire una qualunque pensione, mentre in Nuova Zelanda potrai eventualmente avere diritto alla Superannuation sempre che tu sia residente e abbia vissuto qui un bel po’ di anni, come richiesto per legge.
Altrimenti?
Altrimenti ti attacchi e magari ti scordi pure l’assegno sociale italiano, strumento di supporto per gli italiani ultrasessantacinquenni in stato di bisogno economico, dal momento che tra i requisiti indispensabili vi è anche l’avere “residenza effettiva, stabile e continuativa per almeno 10 anni nel territorio nazionale”.
Eppure, dalla normativa neozelandese sulla Superannuation emerge un punto interessante:
However, people may qualify for New Zealand Superannuation with less than 10 years residence if they have migrated to New Zealand from countries with which New Zealand has a social security agreement.

E allora lo facciamo questo accordo sulla della sicurezza sociale? Ché siamo già in enorme ritardo!!Viviana Proudly powered by Weebly