Il mondo tutto è debitore a questo piccolo scoglio nel mezzo del Pacifico di invenzioni fantasmagoriche, caleidoscopiche, straordinarie e rivoluzionarie!
In questo angolo sperduto del mondo, infatti, sono state scoperte cose che voi umani… ritrovati capaci di cambiare radicalmente la vita di tutti i cittadini della terra.

Non ci credete? Volete un esempio?
Pronti!

Prendete lo Zorb,
Lo Zorb è una specie di gara di biglie dove la biglia sei tu.
Fa parte di quelle meravigliose attività tutte kiwi in cui l’adrenalina la fa da padrona come, ad esempio:

il bungy jumping.
Fu sdogananto nel mondo dal neozelandese A.J. Hackett quando, nel 1987, usò la Tour Eiffel come palcoscenico per la sua prodezza.
Dopo una notte nascosto con suo team all’interno della torre, Hackett si esibì – all’alba – in un salto di 110 metri!

Un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’industria del turismo d’avventura.
Anche meno, Hackett, eh! Non sei mica andato sulla luna, hai solo trasformato un rito tribale in un business.
E, infatti, nel 1988 Hacket aprì a Queenstown il primo bungy jumping commerciale al mondo. ​E abitanti di Vanuatu muti!

Flying Fox in mezzo alle vallate.
E non credo ci sia bisogno di alcuna descrizione…

il Jetboat. 
È una barcona con fondo piatto che si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole e tra le rocce sprinta e va.

L’idea originaria la si deve al neozelandese Sir William Hamilton che, negli anni Cinquanta, sviluppò l’idea di una barca capace di navigare in acque poco profonde utilizzando il sistema dell’idrogetto. Hamilton fondò nel 1939 quella che, a tutt’oggi, è riconosciuta come l’azienda leader mondiale nel settore produzione di sistemi ad altissime prestazioni per mezzi nautici e navi veloci.

E poi l’Adrenaline Forest, lo skydiving, il rafting, il caving, il jetboarding e qualunque altra attività la fantasia vi suggerisca.

Sempre neozelandese è il Martin Jetpack: questo gioiello della tecnologia, orgoglio di Christchurch, cambierà per sempre il modo di concepire il trasporto umano. Rimane solo da capire come farlo funzionare sul serio… (cit.)

Ma il kiwi a cui il mondo deve imperitura riconoscenza è Colin Murdoch, farmacista e veterinario di Christchurch dotato di fervida e geniale iniziativa.

A Colin dobbiamo, infatti, l’invenzione del fucile a colpi tranquillanti.
​Mentre lavorava con alcuni colleghi allo studio di capre selvatiche e cervi in Nuova Zelanda. Murdoch ebbe l’idea folgorante secondo cui gli animali sarebbero stati più facili da catturare, esaminare e rilasciare se preventivamente sedati. 

Oggi sembra la scoperta dell’acqua calda, ma negli anni Cinquanta fu una vera rivoluzione.

​Murdoch brevettò anche la chiusura anti bambini per i contenitori di medicinali (poi esportata anche ad altri tipi di bottigliette).

Ma l’invenzione più geniale, più utile, più di importante, quella per cui il mondo deve tributargli eterna riconoscenza fu la siringa ipodermica monouso.
Da farmacista e veterinario, Murdoch era consapevole dei rischi di trasmissione delle infezioni derivanti dal riutilizzo delle siringhe e quindi si mise a studiare una versione in plastica della classica in vetro.
Credo che sia inutile sottolineare la portata rivoluzionaria della siringa usa e getta nella nostra società.

A Murdoch sono attribuiti ben 46 brevetti e, nonostante alcuni di loro furono così geniali da venir adottati a livello internazionale, Colin non divenne mai un uomo ricco.
Murdoch, infatti, preferì non procedere legalmente contro tutte quelle aziende farmaceutiche che, senza troppi scrupoli, si approfittarono delle sue invenzioni senza riconoscergliene la paternità. Si diceva soddisfatto di sapere che i suoi brevetti fossero utili e ampiamente utilizzati. Visse gli ultimi suoi anni a Timaru dove morì nel 2008.

Nel 2007, le Poste neozelandesi vollero rendere omaggio ai Clever Kiwis con 5 francobolli edizione speciale dedicati alle menti eccellenti della Nuova Zelanda.
​Il set comprendeva un omaggio sia a Colin Murdoch che a William Hamilton.