Rimborsami l’IVA!
Insomma, capita che mentre faccio colazione un po’ di caffè mi si versi su Ettore, il laptop, compromettendo la funzionalità della lettera “e”. Capita poi che, nel tentativo di salvarlo dal cortocircuito definitivo, lo sollevi afferrandolo dal lato della ventola e che questa se ne abbia a male ed inizi a lamentarsi con veemenza. AIRE sì, AIRE no Capita anche che la ventola in questione – essendo una vecchia signora brontolona e permalosa – abbia una innata tendenza alla lamentela infinita, certo intervallata da momenti di pace e serenità che, però, non sono mai destinati a durare a lungo.
Capita, infine, che la “e” nella lingua italiana sia una lettera piuttosto utilizzata e che il reperimento di una tastiera QWERTY per il vecchio Ettore sia un’impresa a dir poco titanica. Sono giunta alla conclusione che, subito dopo la realizzazione del modello, abbiano fatto brillare lo stampo. Non vi può essere altra giustificazione!
Succede, quindi, che l’acquisto di un nuovo portatile diventi una necessità impellente. In fin dei conti, non puoi obbligare i tuoi amici a decriptare i tuoi messaggi troppo a lungo:Ciao, com stat? Finalmnt è arrivata l’stat, sbbn piov costantmnt l giornat sono pazzrll.
Noi stiamo alla grand, anch s non vdiamo l’ora ch arrivino l vacanz.E allora, quale occasione migliore di un improvviso viaggio in Italì per comprare un bel computer nuovo di zecca con tastiera italiana? Una tastiera con tutti i tasti funzionanti e, cosa ancora più importante, con le vocali accentate (imprescindibile per una grammar-nazi come la sottoscritta). Mettici pure che ci possiamo anche far rimborsare l’IVA…
Si l’IVA! Perché se sei residente (o domiciliato) fuori dall’Italia e se – tornato per le vacanze – fai acquisti nel Belpaese, puoi farti rimborsare il 22% del valore aggiunto che lo stato si intasca per il semplice fatto che può.
Lasciati, quindi, trasportare dall’entusiasmo dello shopping selvaggio e conquistare dalla magia del made in Italy: spendi, spandi e acquista tutto ciò che hai sognato dall’altra parte del mondo. Riempiti gli occhi della bellezza della moda italiana, accarezza la sensualità della molteplicità delle scelte, annusa i profumi delle boutique e dei negozietti di artigianato e striscia quella benedetta carta di credito. Senza paura! Acquista! Spendi un importo di almeno 154,94€ per ogni singola fattura e non ci pensare! Perché in realtà non li stai spendendo tutti quei soldi (ne stai pagando solo 127).
Però, attenzione!, prima di completare la transazione fai presente che sei un AIRE e fatti rilasciare la fattura (ai sensi dell’art 21 del DPR n. 633/72). Bada che ti potrebbero chiedere copia della comunicazione dell’iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, meglio averne una a portata di mano.
Ricordate che i beni acquistati:
- devono essere nuovi
- devono essere destinati all’uso personale e familiare del viaggiatore.
- dovranno poi uscire dal territorio comunitario entro tre mesi dall’acquisto
- l’uscita deve avvenire nei bagagli personali, siano essi a mano o imbarcati in stiva
Sembra fico, no? E infatti noi, emozionati per la nuova procedura scoperta, abbiamo voluto adottare un nuovo compagno tecnologico da portare in Nuova Zelanda: Arturo, uno stiloso computer dal carattere pacifico e con la “e” funzionante. Visto, piaciuto, comprato (e fatturato)!
Il giorno della partenza, ci siamo recati in Dogana con il giovane Arturo e tutti suoi documenti.
Attenzione perché vi verrà chiesto di esibire i beni acquistati, per cui – se volete infilarli nella valigia da imbarcare – espletate tutte le operazioni prima del check-in!
Torniamo a noi, dopo aver verificato la corrispondenza di Arturo con la sua fattura, il doganiere sbam! ha apposto su quest’ultima il visto doganale. (Sull’ufficio competente a timbrare le vostre carte ci sono un po’ di precisazioni e se avete dei dubbi potete leggere al link allegato.) e l’unica impellenza rimasta rimaneva, a quel punto, rispedire al venditore italiano l’originale della fattura regolarmente timbrata.
Noi l’avremmo anche fatto dall’aeroporto (e in futuro sicuramente lo faremo prima di ripartire), ma non eravamo sicuri di quale documento avremmo dovuto presentare alla dogana kiwi. Per cui, forti anche sel fatto che avevamo 4 mesi dalla data dell’acquisto per farla avere al negozio, ci siamo affrettati al check-in e poi intrattenuti al duty free shop senza preoccupartci troppo di questa ultima impellenza. L’abbiamo fatto poi a Christchurch dove la raccomandata internazionale tracciata ci è costata la bellezza di 40 dollari (Qualcuno afferma che fosse possibile farlo anche via email. A noi avevano chiesto di rispedire l’originale).
Ho detto dogana kiwi? Si, l’ho detto, perché nella passenger arrival card che devi compilare prima di atterrare in Nuova Zelanda ti chiedono: Se vuoi stare alle regole, devi dichiararlo, Arturo.
In fin dei conti l’IVA te la rimborsano in Italia perché – in realtà – la devi pagare in Kiwilandia e vogliono evitare le doppie imposizioni fiscali.
Così, quando atterri, se i tuoi beni hanno un valore complessivo superiore ai 700 dollari, ti fai anche qui la coda al custom office, li dichiari e ci paghi il GST neozelandese sulla differenza tra il loro costo e la franchigia concessa per l’importazione di prodotti acquistati all’estero (i famosi $700).
Quanto ai tempi per il rimborso: abbiamo adottato Arturo a fine ottobre e a fine dicembre abbiamo avuto i nostri sporchi soldi. Giusti giusti per gli ultimi acquisti di Natale!!
Allora che aspettate? Datevi allo shopping selvaggio!
P.S. – Se voi i soldi li volete “maledetti e subito” sappiate che, però, non potere però averli “tutti”. In aeroporto potrete rivolgervi a società TAX FREE che vi faranno ottenere il rimborso immediato dell’IVA già al momento dell’uscita della merce dal territorio italiano (o comunitario), senza cioè che dobbiate rispedire la fattura al venditore. verrete pagati in contanti .
Ovviamente queste società non sono delle onlus e i loro servizi si pagano. Voci di corridoio mi dicono che vi ridaranno circa l’8% dell’IVA che vi spetterebbe arrangiandovi.
P.P.S. – Se siete puntigliosi e precisini, leggetevi questo articolo che è fatto proprio bene.