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Gite fuori portaAkaroa
La colonia francese in terra kiwi dista solo un’ora e mezza da Christchurch e vale assolutamentissimamente una visita.
A dire la verità, tutta la Banks Peninsula è una goduria per gli occhi ma la sua “capitale” è un vero gioiellino, Il posto è incantevole, gli edifici caratteristici (può vantare addirittura alcuni Historical Buildings, ovvero edifici di fine Ottocento!) e l’atmosfera decisamente vacanziera. Potreste magari approfittare per farci una capatina in occasione del Akaroa French Festival, un evento biennale durante il quale si rievoca lo sbarco dei 63 coloni francesi avvenuto nel 1840, pochi mesi dopo la firma del Trattato di Waitangi. Per una manciata di giorni la Nuova Zelanda non si è chiamata Nouvelle Zélande!
Vi consiglio vivamente una breve vacanza ad Akaroa. Una gita fuori posta ma anche un un fine settimana lungo. Oppure anche un paio di weekend. Se vivete a Christchurch, è ad un tiro di schioppo: un’ora e mezza di strada panoramica, almeno la seconda parte, ed ad Akaroa c’è sempre qualcosa di divertente e diverso da fare.
Il posto, come già detto, è magnifico, la natura lussureggiante e il contrasto dei colori affascinante.
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Geologicamente parlando, la Banks Peninsula è la rimanenza di due vulcani che, esplodendo ci hanno lasciato da una parte il Littleton Harbour e dall’altra l’Akaroa Harbour. Insomma,
Akaroa sta in mezzo al cratere! Attorno le pendici, molto più basse e dolci di ciò che dovevano essere milioni di anni fa, incorniciano un panorama da favola.
Consiglio vivamente di gustarvi la bellezza della natura, il silenzio del remoto e la brezza dell’oceano veleggiando su un 47 piedi d’epoca: niente motore, solo mare, vento e delfini!
Oppure andate a visitare la colonia di pinguini. Potete prenotare un tour notturno per osservarli mentre – all’imbrunire – tornano “a casa” dalla giornata a caccia di cibo in mare. Se volete arrivare preparati, vi consiglio di guardare l’episodio di CoastNZ dedicato a Pohatu la più grande colonia di Little Penguin dell’Australasia.
Per uno spuntino veloce c’è la French Bakery “Sweet As” – inutile suggerirvi la crepe alla Nutella® – oppure l’ HarBar, Beachfront Cafe , niente di eclatante in fatto di cibo (il fish ‘n chips era, comunque, croccante e asciutto), ma l’estivo è piacevole anche nelle giornate meno calde grazie al caminetto scoppiettante e i plaid messi a disposizione dei clienti.
E se cercate un B&B un po’ diverso, immerso nel silenzio, totalmente proiettato sull’oceano e con una magnifica spa da dove guardare la Via Lattea e le stelle cadenti, cercate Jenny e John: loro hanno il posto speciale che fa per voi!

Io amo il piccolo museo di Okains Bay (Okains Bay Maori & Colonial Museum). Non facile da raggiungere, soprattutto per chi soffre l’auto, ma è un posto magico in una delle baie più incantevoli della Banks Peninsula, Okains Bay per l’appunto.
La strada non è bella, stretta e un po’ windy, però offre scorci da sogno sulle baie esterne della Penisola.
Il Museo è piccolo, un po’ amatoriale, ma ricco di storia e di storie. E’ una via di mezzo tra un museo del colonialismo e dei primi coloni – pescatori di balene arrivati dall’Europa per mettere su casa qui – e delle tradizioni māori. Per le dimensioni che ha e per il posto in cui si trova, è davvero un gioiellino, con vere e proprie chicche come le lunghe waka e il raccolto marae, la ricostruzione di abitazioni e negozi all’inizio del secolo scorso e uno spaccato sulla vita dei primi balenieri neozelandesi.
Ogni anno, in occasione del Waitangi day, organizzano una festa con celebrazioni, mercato e hangi per tutti! Imperdibile!

Kaikoura è un ridente paesino sulla strada costiera che da Christchurch porta a Picton, dove ci si imbarca per l’Isola del Nord. E’ lì, nascosto dietro una svolta ché – se non sai che c’è – rischi anche di perdertelo. E sarebbe proprio un peccato. Un peccato non solo per le escursioni in mare a “caccia” (fotografica) di balene e di delfini, ma anche per le succulente aragoste del Kaokoura Seafood BBQ Kiosk. Se, invece, vi trovate già sulla strada verso le Ohau Falls, per vedere (nella stagione giusta) i piccoli di foca giocare assieme sotto le cascate, potete fermarvi al celeberrimo Nin’s Bin. Tutto a vostra scelta, però uno dei due dovete provarlo: non per niente Kaikoura in māori significa “meal of crayfish“.
Quando passate per Kaikoura, non dimenticate la macchina fotografica perché il panorama è mozzafiato: dietro di voi le vette delle Alpi e davanti a voi il blu intenso dell’Oceano. E che Oceano, o meglio, e che punto dell’Oceano Pacifico. Perché proprio lì di fronte, ad appena 500 metri dalla riva, si apre un profondo canyon oceanico (circa 2.000 metri di profondità) vasto quasi 800 chilometri quadrati (200.000 ettari), pullulante di plancton e, quindi, di balene! In ogni stagione dell’anno.

A mio parere, quella che porta ad Hanmer Spings è una delle strade più belle della Nuova Zelanda. Ma è anche quella che ci ha portato più sfortuna (multe salate e ammaccatura dell’auto). Se fossi in voi presterei molta attenzione, magari prima di imboccarla farei una macumba propiziatoria, ma non me la perderei per nulla al mondo. Hanmer Springs è una delle più note località termali delle due isole. Turistica è turistica, ma come lo può essere un posto in una nazione di quattro milioni di abitanti. Anche in alta stagione, non aspettatevi i bagni di folla alla Riviera romagnola. Appare più come un nostro paesino di montagna per pensionati e famiglie. Le Hot Pools sono ospitate in uno stabilimento grande e abbastanza “standard”, non vi aspettate nulla di caratteristico alla Maruia Springs, ma è ben tenuto e ben organizzato. Noi ci abbiamo passato piacevolmente una mezza giornata di relax dopo una mattiniera passeggiata a cavallo. Da fare? Si, ma state attenti a dove parcheggiate!!!

A un’ora e mezza da Christchurch verso l’Arthur’s Pass.
Diconono che ci abbiano girato alcune scene de “Le Cronache di Narnia. Il leone, la strega e l’armadio“; io non mi sarei stupita se ci avessero ambientato anche “Picnic ad Hanging Rock” tanto l’atmosfera era – secondo me – inquietante. Un silenzio assoluto, niente vociare, niente auto, nessun rumore di sottofondo. Se non si è abituati, così all’improvviso può fare paura.
Il posto può essere suggestivo, forse dipende dall’umore di chi lo visita, ma sembra che nel 2002 il Dalai Lama lo abbia definito come “Spiritual Center of the Universe“. Allora, una gita non potete negargliela! Solo controllate quanto carburante che avete nel serbatoio e ricordate che tra Springfield e il successivo distributore di benzina ci sono un centinaio di chilometri!
Gite per il weekend

Meno nota della vicina Hanmer Srings, Maruia Springs è costituito da un albergo e uno stabilimento termale in stile giapponese situati nel cuore delle Southern Alps (vicino a Lewins Pass). Il posto ha una lunga e travagliata storia, fatta di incendi, passaggi di proprietà e… sandflies! Le terme sono piccole, raccolte se volete, e i locali avrebbero bisogno di una rinfrescata. Però, nonostante tutto, è un posto perfetto per un weekend romantico. Diversamente dalla sorella maggiore (Hanmer Springs) pensata per famiglie o gruppi di amici, qui ci si deve venire in coppia per un fine settimana all’insegna del relax, immersi in una atmosfera onirica di ispirazione nipponica. Potrete godere delle hot pools di notte, sotto le stelle, magari dopo una piacevole cena giapponese di ottima qualità. Se, poi, volete calarvi a pieno nell’ambientazione asiatica, potete sempre prenotare la Japanese Room.
Lasciatemi solo darvi due brevi avvertimenti:
- le alghe nere che vedrete galleggiare nell’acqua solforosa sono parte dell’esperienza termale e non sono indicative di sporcizia o incuria;
- In estate, attenti alle sandflies: ce ne sono a milioni tanto da non riuscire a rimanere di giorno nelle pozze di acqua calda. Per evitare di pagare il biglietto di accesso per nulla, date un occhio al cartello sopra la cassa alla reception; vi dirà la situazione in tempo reale.

La strada che da Christchurch porta a Dunedin è noiosissima. Sei ore (Google Maps dice 4 e trenta, ma mente!) di una noiosissima strada dritta e piatta. Solo quando, finalmente, entri in Otago, inizi a vedere un panorama un po’ più interessante. Ma ormai sei in stato catatonico.
Per fortuna che lungo la strada hai delle tappe obbligatorie da fare. Almeno se sei un turista.
Timaru è un paesino costiero grazioso, vale una passeggiata in centro mentre ti sgranchisci le gambe e fai una pipì; la chicca però è Oamaru, con i suoi edifici di pietra bianca e l’aria di ex ricca cittadina commerciale. Per gli appassionati, c’è anche lo Steampunk Museum. Ma anche no. Nella stazioncina stile-vecchio-west, puoi anche prendere il trenino a carbone e viaggiare, attraverso l’Historic Precinct, fino alla cava da dove – nell’Ottocento – cavavano, appunto, la pietra bianca e dove ora si trova la famosissima Oamaru Blue Penguin Colony.
Altra tappa obbligata è quella dei Moeraki Boulders nella Koekohe Beach sulla costa di Otago, 30 km a sud di Oamaru. Questi massi di forma sferica sono il frutto – eccentrico – dell’erosione da parte del mare delle falesie costiere che si affacciano sulla spiaggia. Meglio andarci con la bassa marea. Meglio nel senso che così li vedete!
E finalmente, dopo un’intera giornata in macchina, a macinare chilometri su strada piatta, eccovi arrivati a Dunedin, la Scozzese! Buona permanenza.

Lo so, è vergognoso! E’ in programma da un sacco di tempo ma non ci siamo ancora andati. Provvederò quanto prima! Promesso.

Quando andavo alle superiori, avevo l’abbonamento. Mi piaceva abbastanza. Abbastanza perché di solito la programmazione era un po’ “vecchia”, solida certo, ma datata. Poi all’università avevo altro a cui pensare e diverse erano le priorità nel budget. Si sa, noi universitari siamo sempre senza soldi…
Qualche mese fa, un’amica kiwi mi ha parlato di uno spettacolo che, secondo lei, era decisamente nelle mie corde. Un “What if show” la cui premessa era “e se i francesi non si fossero fermati ad Akaroa?”. Se non si fossero fermati, ora avremmo una North New Zealand britannica e una Nouvelle Zélande du sud gallica. Un palcoscenico down under dove testare ancora la storica rivalità tra The Frogs e Le rosbif!
Abbiamo voluto provare – anche per mettere alla prova il nostro inglese – e ci è piaciuto! Allora abbiamo provato ancora. E ancora. E…
Se anche voi subite il fascino indiscreto del palcoscenico, allora vi consiglio di dare una sbirciata al programma de The Court Theatre, un teatro privato, giovane con un programma stagionale variegato. Anche l’edificio che lo ospita merita (un recupero interessante di un vecchio capannone industriale), il vino no, per niente.
Scusate se ho iniziato da The Court, ma si sa: il primo amore non si scorda mai. Ovviamente, se siete dei patiti di prosa, musical, balletto, opera non potete ignorare il teatro principale di Christchurch: l’Isaac Theatre Royal. Anche in questo caso, ma per ragioni diverse, l’edificio merita una visita (ed in effetti si può anche visitare senza dover assistere ad uno spettacolo): sembra, infatti, che il recupero sia stato strabiliante e riuscitissimo e che i bagni – soprattutto quelli del secondo piano – meritino una particolare menzione: lussuosi e gender free!
Markets
- Riccarton House Farmers’ Market
- Riccarton Bush Sunday Artisan Market – Riccarton House & Bush, 16 Kahu Rd, Riccarton, Christchurch City, from 10am to 2pm.
With a great selection of local arts and crafts, yummy food stalls, fresh produce, live music and delicious Hummingbird Coffee from the Riccarton House Bistro the market is a must-do every Sunday. Located in the beautiful grounds of Riccarton House and Bush. - Riccarton Rotary Sunday Market
- Opawa Farmers’ Market
- New Brighton Seaside Market
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